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Buon natale dalla Cambogia

Buon Natale dalla Cambogia

Sihanoukville, December 2011

 

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

 

Natale, la festa più bella dell’anno, quando le famiglie si riuniscono, le persone care si ritrovano o si scambiano notizie e auguri. Anch’io voglio, con questo breve scritto, esprimere la mia riconoscenza a quanti mi hanno accompagnato nel realizzare questa magnifica missione fra i nostri giovani nella scuola alberghiera in Cambogia.

 

Dal gruppo di 45 giovani nell’anno d’inizio progetto, 2007, con grande gioia possiamo vedere nel 2011 ben 150 studenti, 61 nel primo anno e 89 nel secondo. Gli studenti frequentano i settori di accoglienza ospiti, preparazione camere, servizio di sala e gastronomia.

 

Se agli inizi le famiglie stentavano a mandare le figlie a scuola, con quest’anno notiamo il numero delle giovani in notevole aumento: ben 45 le ragazze e solo 15 i ragazzi nel primo anno, mentre nel secondo anno i giovani sono 45 e le giovani 44.

 

Anche quest’anno la scelta è stata dei più poveri fra i poveri, perché abbiamo dovuto sceglierne 1 su 4.

 

Il 70% dei giovani sono orfani o non conoscono la storia dei loro genitori, questo dovuto alla complessa situazione di povertà vissuta nel passato. Il rimanente 30% provengono da famiglie con parecchi figli e che comunque vivono in situazioni disagiate e di estrema povertà.

 

È dunque un privilegio ospitare questi giovani nella nostra casa; 35 ragazzi e 52 ragazze vivono con noi nelle rispettive case di accoglienza, i giovani all’interno della struttura della scuola alberghiera e le ragazze nell’ostello situato di fronte

all’entrata della scuola.

 

Fratello o padre? Non che sia un grande dilemma, ma la domanda permane. Col passare degli anni, le famiglie povere che conoscevo sono cresciute in età e problemi. Mentre i piccoli sono relativamente facili da “gestire”, quando i bambini diventano ragazzoni e, più complicato ancora, le bambine si fanno ragazzine, allora qui viene il bello … per giunta anche il genitore naturale (generalmente rimane solo la mamma) non è in grado di educare i figli. In alcuni casi non ci sono i genitori affatto e i figli si trovano a dover gestire da soli la loro misera esistenza. Quando questi giovani sono inseriti nella struttura della nostra “casa” salesiana, presto si trovano come in famiglia e i loro educatori diventano o fratelli/sorelle, oppure addirittura padri o madri.

 

Che cosa rispondere a un/a giovane che chiede “posso chiamarti papà”?

 

Penso che sia una domanda che parecchi educatori di giovani poveri si siano sentiti fare. Anche Don Bosco, orfano lui stesso, ha voluto lasciare nella congregazione uno stile del tutto singolare che “smonta” l’istituzione e trasforma la struttura scolastica in una grande casa nella quale vive la famiglia. Pur sembrando gratificante, una tale domanda è sconcertante perché manifesta la profonda sofferenza e necessità del giovane di una persona su cui fare affidamento, una guida sicura, forte ed a volte anche severa.

 

Purtroppo la società a livello globale sta passando una crisi devastante per quando riguarda la famiglia. Sono sempre più numerosi i/le giovani che soffrono in silenzio per la mancanza di affetto dei genitori, mentre sarebbe più logico che i genitori fossero quelli a soffrire pur di vedere i figli felici. Ma, tornando a noi, la cosa si è conclusa con una grande “insalata” di qualcuno che mi chiama fratello, altri papà ed altri nonno. Quest’ultimo non ci voleva, ma fa parte della cultura asiatica di chiamare le persone con un titolo di parentela.

 

In conclusione ho perso anche la mia identità di salesiano “fratello” e lascio che ognuno mi chiami come meglio crede.

 

Qualche notizia.

 

– Al termine dell’anno scolastico 2010-11 i giovani hanno iniziato il loro secondo anno in 89 ed i nuovi arruolati per l’anno 2011-12 sono 61.

 

– Le richieste di personale nel settore alberghiero sono notevoli. Non riusciamo a soddisfarle tutte e i giovani troveranno sicuramente un buon lavoro.

 

– Sono iniziati i lavori di ampliamento delle aule scolastiche con la costruzione del primo piano sulla struttura già esistente.

 

– La struttura dell’hotel necessità manutenzione e dovremo ripulire il tetto dalla muffa, dare il colore e costruire due nuove camere per gli ospiti.

 

– Al piano superiore dell’hotel abbiamo realizzato una palestra di fitness grazie alla donazione di Missioni don Bosco di Torino.

 

– Il 4 dicembre 2011 abbiamo inaugurato la nuova gelateria-ristorante a Phnom Penh: il CHIOSCO. Ad inizio gennaio 2012 accoglieremo 20 studenti che impareranno servizio di sala e pasticceria e faranno pratica diretta con i clienti in questa gelateria-ristorante.

 

Quanto possiamo realizzare, dall’accogliere giovani poveri ad offrire un salario ai nostri collaboratori cambogiani, alla costruzione di nuovi caseggiati, macchinari ed attrezzature per una scuola moderna ed efficiente, tutto questo è grazie al generoso sostegno di molti benefattori che, non solo con offerte in denaro, ma con la vicinanza nell’amicizia, con la corrispondenza, col dedicare gran parte del loro tempo per noi, con la preghiera danno vita a tutto questo meraviglioso progetto in Cambogia.

 

È un grazie che ci diciamo a vicenda per essere anche noi parte della grande famiglia che ha come padre quell’Amore che vediamo nascere il giorno di Natale.

 

Un abbraccio.

 

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO 2012

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